Chirurgia Generale Proctologia

Dott. Davide Piccolo

Dott. Paolo Forti

Chirurgia Generale – Proctologia

Proctologia: quando rivolgersi allo specialista e in cosa consiste la visita

La visita del proctologo è indicata in presenza di disturbi anali o perianali (bruciore, sanguinamento, dolore all’evacuazione, irritazione perianale, secrezioni purulente, prurito) e in seguito a screening per il sangue occulto con risultato positivo.

La visita proctologica consiste essenzialmente nell’ispezione locale e nell’esplorazione anale con dito guantato. In associazione, quando indicato, può essere eseguita anche l’anoscopia, che consiste nella visione diretta del canale anale e della parte più bassa dell’ampolla rettale mediante un piccolo tubo illuminato. Ciò permette di precisare la diagnosi e talvolta di eseguire piccole biopsie per esame istologico, quando indicato.

Le patologie proctologiche più comuni sono le emorroidi, la ragade anale, le fistole perianali con o senza ascesso, la condilomatosi e l’ipertono sfinterico.

Prima della visita, è sufficiente che il paziente abbia evacuato recentemente; solo in rari casi (stitichezza ostinata), può essere necessario un clistere evacuativo.

Quando è consigliata una visita proctologica anche in assenza di sintomi evidenti

Oltre ai disturbi locali come dolore, bruciore, sanguinamento o prurito, è consigliabile sottoporsi a una visita proctologica a partire dai 45-50 anni, anche in assenza di sintomi, soprattutto in caso di familiarità per tumori del colon-retto. La visita consente di escludere patologie benigne o maligne e di intervenire precocemente, aumentando le possibilità di trattamento efficace.

L’importanza della diagnosi precoce

Molti disturbi proctologici iniziano con sintomi lievi che vengono spesso trascurati. Tuttavia, un intervento tempestivo consente di evitare l’aggravarsi della patologia e, nei casi più complessi, anche un eventuale intervento chirurgico. Inoltre, sintomi come il sanguinamento non devono essere automaticamente attribuiti a emorroidi: potrebbero essere segni di lesioni più serie, come polipi, proctiti o neoplasie.

Esami complementari alla visita proctologica

In alcuni casi, lo specialista può richiedere ulteriori indagini, come:

  • Rettoscopia o colonscopia per esplorare tratti più ampi del retto e del colon;

  • Ecografia transanale/endorettale, utile per valutare la parete del retto e lo stato degli sfinteri;

  • Manometria anorettale, indicata nei disturbi della continenza o nella stipsi cronica.

Trattamenti proctologici ambulatoriali

Molte patologie proctologiche possono essere trattate in ambulatorio, senza necessità di intervento chirurgico tradizionale. Esempi includono:

  • Scleroterapia e legatura elastica delle emorroidi;

  • Trattamenti laser per condilomi;

  • Drenaggio di piccoli ascessi o fistole superficiali.

Prevenzione e stile di vita

La salute dell’area anale può essere favorita da abitudini alimentari corrette (ricche di fibre e acqua), da una regolare attività fisica e da una buona igiene locale. Evitare la sedentarietà prolungata e lo sforzo durante l’evacuazione aiuta a prevenire disturbi come emorroidi e ragadi.

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